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Videogame: Zak Mckraken – Cap 6
Cazzo la parte numero 5 della serie è datata 10 dicembre 2021!
Sono passati due anni dall’aggiornamento precedente!
Finendo con lo stupore cronologico oggi voglio cominciare a narrare le nobili gesta di una famosissima saga videoludica.
L’anno scorso è giunta al VI capitolo… il più famoso però rimane il secondo… ha avuto diversi spin-off (non credo si dica così, ma sul mio sito decido io cosa scrivere), da essa è stato tratto un film decisamente squallido…
…l’avrete orami capito di chi sto parlando?
In effetti è quasi ovvio! Oggi vi parlerò della serie: Squadra anti-scippo/anti-crimine con il mitico Tomas Milian nei panni del commissario Nico Giraldi meglio conosciuto come Er Monnezza…
…ennesima boiata a parte è mia intenzione cominciare a rivivere i ricordi di gioventù attraverso la serie: Street Fighter!
Oh che novità! Non l’ha fatto nessuno in precedenza!
Oh che scassa coglioni che siete!
Avete ragione: è un argomento trito e ritrito, ma vi assicuro che nessuno lo avrà mai affrontato in una maniera squallida quanto la mia.
Gli altri avranno analizzato il singolo pixel della cicatrice di Sagat, il colore delle mutandine di Chun-Li…
…io invece vi narrerò: delle emozioni che provavo giocando a questa perla di mamma Capcom, delle volte in cui ho rischiato la vita, delle amicizie compromesse…
Anche se debbo ammettere che pure i picchiaduro della SNK, nonostante abbiano avuto meno fortuna, sono stati degli autentici gioiellini!
Perché ho fatto questa digressione completamente slegata dal precedente contesto?
Per il piacere delle mie prof di italiano 🙂
Ma giunto a questo punto dell’articolo mi chiedo: Perché nel titolo vi è ancora il riferimento a Zak Mckraken??
E soprattutto perché ho scritto tutte queste righe e non ho detto praticamente nulla di Street Fighter?
Onestamente (dovevo scriverlo almeno una volta) ora non ho voglia di trovare una spiegazione a questi due quesiti…
…rimando tutto a domani!
Sperando di avervi incuriosito, ma anche no, (cazzo me ne frega) vi auguro di..
…oh non so proprio come concludere sto artic…
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Giochi Elettronici anni 80: Gli orologi Casio
Oggigiorno è normale vedere gli smartwatch ai polsi dei più o meno giovani… credete di essere all’avanguardia?
La risposta è: NO! (con i dovuti puntini sulle i… ma se non ci sono i nella parola N O??? dettagli!)
Negli anni 80, la Casio, con i suoi orologi digitali diede vita ad una linea che, oltre a segnare l’ora, permetteva di giocare!
Ebbene si! in quegli anni esistevano già gli smartwatch!
Ovviamente erano decisamente meno smart di quelli attuali, ma vi assicuro che erano ambiti da ogni ragazzino!
Come potete vedere dalla foto: c’era l’imbarazzo della scelta… anche se la meccanica dei giochi era comune a quasi tutti i modelli.
Purtroppo, io non li ho mai posseduti, e neanche i miei amici… erano veramente all’avanguardia e per pochi fortunati!
Vi era poi un “sottoprodotto” anch’esso desiderato, ma non agognato come la versione con il videogioco: l’orologio con la calcolatrice!
Probabilmente vi starete domandando: “Ma che ca**o ci trovava di divertente un ragazzino in una calcolatrice?”
Non ho dubbi che vi risulterà difficile capire come, in quegli anni, vi fosse voglia di “qualsiasi cosa” fosse elettronico!
Pensate che persino nei fustini dei detersivi si trovavano in premio orologi digitali! o addirittura telefoni a tastiera (Al tempo il 99,9% dei telefoni fissi di casa erano a ruota! gli odierni Sirio con i pulsanti, anche loro ormai scomparsi, erano un qualcosa di futuristico! ndD).
Gli orologi a lancetta, oggi limitati solo a persone dai 60 anni in su, al tempo erano la normalità… ma pian piano persero una grossa fetta di mercato a favore di orologi (ben più squallidi) digitali.
La moda successivamente cambiò ancora… oggi l’orologio da polso è quasi estinto, sostituito dal cellulare che, come ben sapete, ha fagocitato ogni altro concorrente.
E voi amici avete mai giocato con un videogioco in un orologio Casio degli anni 80? ne possedete qualcuno?
Fatemelo sapere!
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Giochi Elettronici anni 80: Pac-man
Non ricordavo d’aver giocato con tutti questi scacciapensieri negli anni 80, beh ho avuto decisamente un’infanzia molto, ma molto fortunata!
Ebbene si cari amici, oggi vi presenterò un altro gioco elettronico con cui ho potuto smanettare più o meno 40 anni fa…
…come passa il tempo!
Mi appropinquo (ma quanto sono aulico ndD) a parlare de il:
Pac-man
Pac-man, all’epoca, era probabilmente il videogioco più conosciuto al mondo.
Ed anche al giorno d’oggi, chi non lo ha mai sentito nominare?
Negli anni 80, quindi, Pac-man era sinonimo di videogame. Ebbe una rapidissima diffusione a livello globale e, sfruttandone la fama, fu prodotta una serie animata, un gioco da tavolo (che possedevo! ndD) e tantissimi spin-off (Pac-Land fu un capolavoro!)
La meccanica del videogioco era molto semplice: il Pac-man, una bocca deambulante sempre affamata, per passare di livello doveva divorare tutte le perline dello schema (fisso), evitando 4 famelici fantasmi.
Vi assicuro che, nonostante la meccanica di gioco fosse elementare, completare gli schemi era di una difficoltà mostruosa.
Al bar i ragazzi dilapidavano centinaia di gettoni, per la gioia degli esercenti!
Ebbene, visto il grande successo, la Tomy (sempre sia lodata) ne creò una versione home!
Lo scacciapensieri aveva una linea semplicemente fantastica, come potete vedere dalle foto che seguono:
Lo chassis riproduceva infatti le fattezze del Pacman… vi assicuro che per gli anni 80, dal punto di vista del design, era qualcosa di fantasmagorico .
Esistevano due modalità di gioco: amatoriale e pro, ma entrambe per me risultavano estremamente difficili!
PS: la cosa importante era esclamare, ad ogni perlina mangiata: gabo, gabo, gabo!!!Come potete vedere erano state commercializzate anche versioni della “console” con il nome contraffatto (Puckman), molto probabilmente per problemi di copyright con un nome che in quegli anni era sempre molto sfruttato.
Vi ricordavate questo gioiellino? lo avete ancora funzionante? Ci avete mai giocato?
In attesa delle vostre esperienze vi saluto con: GABO, GABO, GABO!!! e vi lascio con la sigla del cartone animato del Pac-man…
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Giochi Elettronici anni 80: Il Grillo Parlante
Durante gli anni 80 vi fu un autentico boom di giochi aventi come base l’elettronica.
Noi ragazzini dell’epoca sbavavamo quando vedevamo un cristallo liquido illuminarsi.
Per cercare di accaparrarsi le simpatie dei genitori, che già al tempo si lamentavano perché passavamo troppo tempo attaccati ai display (“Te si sempre là tacà! te perdarè i oci!!” era il classico intercalare della mia buona e bravissima mamma… la quale, nonostante fosse veneta, non era solita usare un linguaggio scurrile, e perciò, per farmi smettere, preferiva sfoderare sottili minacce. La perdita della vista era un vero must!
Ad essere sincero questo rischio non ha mai avuto effetto su di me ndD 🙂
…scusate la digressione ora ritorno al discorso principale 😀
Come dicevo per unire l’aspetto ludico con quello educativo la Texas Instruments commercializzò un “computer” (molto, ma molto primitivo) in cui potevamo scrivere delle parole (di massimo 8 caratteri) utilizzando una tastiera con i tasti colorati.
In italia, questo gioiello (per i tempi) fu venduto con il nome di:
GRILLO PARLANTE
La cosa che rendeva sconvolgente il Grillo Parlante è che riusciva a parlare (chi lo avrebbe mai detto dal nome eh? io pensavo potesse saltare e fare casino durante la notte ndD) ed aveva di default una serie di giochi educativi (mi pare vi fosse l’Impiccato… basandomi sui miei famosi ricordi offuscati ndD…)
La voce era robotica, ricordava quella di un rospo con una patata incastrata in gola, ma dovete considerare che negli anni 80 eravamo ai primordi dell’informatica “da casa” e sentire un rospo con una patata in gola che ti parlava… beh era clamorosamente figo!
NOTE: Veniva venduto a: 79.000 lire + iva 😀 e la voce elettronica pronunciava la lettera J: jota 😀 veramente altri tempi…
Io non ho mai posseduto questa meraviglia, ma quando andavo a casa del mio amico Nicola… beh glielo consumavo!
Ovviamente ogni bambino che si rispettasse usava il Grillo per fargli pronunciare le parolacce più infami del creato… ma lui non cedeva a questi sporchi ricatti!
Era un insegnante inflessibile.
Non ci credete? Guardate la pubblicità del 1983 in cui un bambino ignorante sbagliava a digitare le parola A C Q U A…
…non eravamo ancora nell’epoca attuale in cui ai bambini è tutto concesso! le pene corporali e le umiliazioni dei giochi elettronici erano ben presenti 😀
E voi amici, avevate il Grillo Parlante? Avete scritto almeno una volta: C A C C A o P I P I?
Sarei curioso di conoscere le vostre esperienze!
Ultima nota: su Ebay ho trovato il GP in vendita funzionante a 300€… ora non so se il signore riceverà offerte, ma se ne possedete uno, prima di buttarlo, pensateci su un paio di volte!
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Scacciapensieri anni 80: Pandamonium
Siii finalmente ho trovato informazioni sullo scacciapensieri di cui vi parlavo in questo vecchio articolo: Pandamonium!
Pandamonium Come suggerisce il nome, il personaggio principale del giochino è un panda (ci voleva un intuito molto sviluppato per capirlo!).
E ora vi starete domandando: “Che cosa dovrà fare questo simpatico orso asiatico?”Ma è ovvio: catturare una apina con delle bolle di sapone 😀
Un concept (si dice così? boh poco importa) molto intricato, ed estremamente complesso! se la gioca chiaramente alla pari con i super titoloni odierni 😀
Scherzi a parte, nonostante la banalità della “missione” da bambino ci ho giocato parecchio.
So che la cosa può sembrare assurda ai videogiocatori odierni, ma all’epoca (praticamente 40 anni fa…) questi scacciapensieri erano il massimo che il divertimento elettronico potesse offrire!
Se foste interessati a vedere Pandamonium in azione gustatevi questo video su youtube:
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Giochi Elettronici anni 80: Caveman
Buongiorno a tutti!
Continuando a navigare in internet ecco riaffiorare un altro gioco elettronico della mia infanzia:
Caveman (della Tomy)
La dinamica di gioco era ovviamente semplicissima: potevamo muovere a destra o a sinistra un uomo delle caverne con lo scopo di rubare le uova ad un dinosauro sputafuoco.
La ricostruzione storica non posso dire fosse estremamente accurata 😀 ma la possibilità di tirare una clava in testa ad un bestione preistorico (ovviamente uomini e dinosauri stanno dissentendo su questo intreccio cronologico) ed il furto di un gigantesco uovo era assai gratificante per l’epoca… e per la mia futura carriera da delinquente giovanile 😀
Le animazioni erano preimpostate, le posizioni in cui muoversi erno fisse! se non ricordo male (cosa plausibilissima) il vulcano che vedete sullo sfondo (si quella macchia verde sulla destra) poteva eruttare lapilli!!! rendendo il gioco ancora più difficile.
Ricordo distintamente i primi pugni impartiti ad una “console” (per quanto estremamente vintage) con lo scopo di sfogare le mie primordiali frustrazioni 😀
E voi amici? avete ricordi di giochi elettronici o scacciapensieri anni ’80?
Devo fare un giro in soffitta a casa di mio papà per vedere se simili cimeli siano ancora fisicamente presenti… sarebbe una scoperta archeologica di enorme pregio!
Prossimamente vi parlerò anche del Grillo Parlante della Texas Instruments e degli orologi da polso con i giochi elettronici!!!! non li ho mai posseduti, ma, all’epoca, li ho sempre tanto, ma tanto invidiati ai miei amici!
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Giochi Elettronici anni 80: Tomytronic 3D
No beh non ci credo… che cosa mi è tornato in mente proprio oggi…
…anno nuovo… nuovi ricordi del passato!
Dopo una perigliosa navigazione nel vasto mare chiamato Internet, il viaggio mi ha fatto approdare indietro di quasi 40 anni!
Con sommo piacere ho ritrovato uno dei primi giochi elettronici (era ben di più di uno scacciapensieri, come lo avevo chiamato nella prima versione dell’articolo ndD) con cui mi sono bruciato le cornee… lo avevo completamente rimosso fino ad oggi, e non ne ricordavo il nome… ma ecco, amici navigatori, il:
Tomytronic 3D – Sky Attack
Il 99,9% di voi si starà chiedendo: ma di che ca**o sta parlando? Beh vi aiuto con un qualche foto
Esagerando potrei dire che questo “aggeggio” era il bisnonno della moderna realtà virtuale, in realtà, come potete vedere dalla seconda foto, era una sorta di binocolo con all’interno un gioco elettronico.
Nella versione in mio possesso vi era la simulazione (parola grossa) di una battaglia spaziale, si era al comando di un carrarmato e si dovevano abbattere delle astronavi che si avvicinavano, sempre più velocemente con il passare del tempo, a partire da un orizzonte lontano.
Si perché l’uso dei due oculari riusciva a ricreare una sorta di effetto 3D e di profondità che per l’epoca, posso assicurare, erano assolutamente sbalorditivi.
I comandi, sempre che i miei ricordi non siano offuscati, erano estremamente semplificati, ci si poteva soltanto muovere a sinistra ed a destra ed ovviamente si poteva sparare per abbattere i nemici (se qualcuno avesse ricordi più precisi… cosa per altro non così complessa.. attendo con ansia una precisazione ndD).
Ripeto: per l’epoca era realmente, come si dice? una killer application anche se non era una applicazione, ma un binocolo con un videogame 🙂
Che ricordo pazzesco… modo assolutamente perfetto per cominciare il 2022!
Per finire: quanti di voi lo ricordano? qualcun altro ci ha giocato? lo avete ancora???
Se qualcuno fosse così gentile da rispondere mi farebbe cosa estremamente gradita!!!
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Videogame: Zak McKracken – Cap. 5
E finalmente passo a parlare di sua Maestà: il Commodore 64.
Fido compagno di giochi, balia per milioni di ragazzini negli anni ’80, strumento che ci ha insegnato a bestemmiare, ad offendere… ha caratterizzato moltissimi anni del mio cammino di vita!
Commodore 64 (odio il soprannome Biscottone) Al giorno d’oggi le sue caratteristiche tecniche farebbero sbellicare dalle risate anche il cellulare più scrauso prodotto nella regione più remota della Cina, ma a metà anni ’80 era una autentica bomba!
Era un computer ad 8 bit, riusciva a visualizzare un massimo di 16 colori (ma vi assicuro che sembravano molti, ma molti di più!) il comparto audio era di tutto rispetto, ed aveva un parco giochi immenso.
Era il fratello maggiore del VIC-20 ed il minore del Commodore 128, macchine che non raggiungeranno mai il suo successo.
Ricordo ancora la prima volta che lo vidi uscire dalla scatola a casa mia… avevo raggiunto la terra promessa!!!!
In quegli anni non esistevano ancora le console che dagli anni 90 in poi avrebbero spopolato tra i teenager, e l’unico modo per potersi divertire con videogiochi di buona fattura era attendere il periodo della sagra ed andare, accompagnati da uno sventurato genitore, a giocare nelle Sale giochi itineranti.
Ero, infatti, ancora troppo giovane per andare da solo a giocare nei bar, stazioni delle corriere, cinema… con i coin-op!
Quante monetine da 200 lire mi sono fumato in questo modo durante il periodo di sagra… li avessi risparmiati beh a quest’ora sarei tra gli uomini più ricchi d’Italia (Berlusconi scansati).
C’erano autentiche file davanti ai cassoni più ambiti… Street Fighters 2 aveva più “spettatori” del concerto di Wembley dei Queen…
…mmm mi sa che domani faccio una nuova divagazione parlando dei Coin-op…
…Zak McKracken può ancora attendere!!!
Anche per oggi è tutto, lo so ogni volta mi fermo bruscamente, ma altri doveri mi chiamano!
Buona domenica, naviganti! dai che Natale è sempre più vicino!!!