CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA: IL COMMENTO DI EMERGENCY
L’attacco bestiale e indiscriminato casa per casa, nelle strade, a un concerto verso persone che non avevano altra colpa che la loro nazionalità è un crimine di guerra che toglie il fiato per la brutalità con cui si è accanito su persone innocenti e per le conseguenze che avrà su tutto il Medio Oriente. Niente può giustificarlo.
Togliere acqua, cibo, elettricità – mezzi indispensabili alla sopravvivenza – a due milioni di persone che già da decenni sono sottoposte a una violazione quotidiana e sistematica dei più basilari diritti umani come reazione a quell’attacco è anche questo un crimine di guerra.
Con la scioccante azione militare di sabato, Hamas ha dato inizio a un nuovo conflitto che porterà nuovi morti.
Durante il suo mandato Netanyahu ha perseguito una politica estera che ha ignorato sistematicamente “l’esistenza e i diritti dei palestinesi”, come scriveva ieri il quotidiano israeliano Haaretz. Anche la comunità internazionale ha per anni ignorato le condizioni di vita degli abitanti della Striscia di Gaza, li ha abbandonati a se stessi dal punto di vista umanitario, ma soprattutto politicamente.
Le immagini che arrivano oggi da quella parte di mondo testimoniano l’evidenza: non esiste sicurezza senza diritti, mentre 75 anni di armi, occupazioni militari, attentati, bombe, rapimenti hanno portato solo più guerra, più odio, più vite umane perse.
Una storia già vista e vissuta da entrambe le parti del confine. Davanti a questo disastro, chiediamo che la comunità internazionale si faccia mediatrice per proteggere i civili, creare corridoi umanitari per la loro evacuazione e per arrivare alla cessazione delle ostilità.